Vito Apuleio – su "Enigma":

La stimolazione di una memoria storica sospesa sulla quasi metafisica fissità della citazione è il percorso di Valter Vari. Come fotogrammi visti alla moviola gli elementi di scrittura egizia ripresi dall’obelisco di San Giovanni scorrono lungo le pareti della galleria. La mediazione del supporto acetato e il filtro della rete in polietilene rossa vivono la consapevolezza della sonorità timbrica e, insieme, la sua reiscrizione in una nuova specificità di segno. Ne consegue un complesso gioco di rimandi ottici e mentali che Vari trasforma in una epifania di forme scandite da precisi ritmi e che poi l’artista porta a concretezza con quei frammenti di intonaco staccati dalla parete e lasciati in terra. Chiara allusione alla continuità della storia e a quel concetto laico del Sacro comune ai quattro protagonisti di questa rassegna.