Simonetta Serangeli – su "Il pentagramma della vita":

...dimensione esistenziale della vita che Valter Vari traduce in tensioni emotive; opta a favore di un linguaggio essenziale quando traccia percorsi verticali, che ospitano vibrazioni segnico-formali, presenze che divengono ricordi, accadimenti formali ben delineati; impronte sagomate sono nette presenze colorate senza tempo, vagamente riconoscibili, che si disciolgono e sembrano danzare sul pavimento sotto lo sguardo attento dello spettatore. Il percorso stilistico di Valter Vari va dal figurativo all’astratto informale per utilizzare nell’ultima fase di ricerca materiali moderni come plastiche, inchiostri tipografici, carte da parati etc. Questo artista sviluppa le sue “melodie” all’insegna di un progetto grafico che vede qui riproporre una sorta di pannello, appunto un ‘Pentagramma della vita’, un palcoscenico sul quale si depositano e sedimentano, adagiandosi, forme ripetute secondo serialità gestuale, orme che testimoniano ricordi di precisi accadimenti. Non si tratta di un nuovo alfabeto segnico ma di immagini sequenziali chiare o appena accennate, di per sé stesse significanti e pronte a ricordare in chi guarda che tutto è...mutevole e fuggevole come la nostra contemporaneità.